Mortal Kombat Arcade Kollection

Eccoci qui, siamo nel marketplace della XBox 360, mettiamo il nostro caro codice. Uhm, 800 MS points? Ok. Vediamo un po’ che abbiamo fra le mani. Non appena il download è completato, in poco data la piccola dimensione del file, facciamo partire il gioco.
<p>Mentre aspettiamo il caricamento, vi do’ qualche nozione riguardo questa collezione. In pratica si tratta di una raccolta dei primi 2 episodi della saga picchiaduro Mortal Kombat più Ultimate Mortal Kombat 3, di cui però non capivo bene la terza parolina del titolo: Arcade. Ecco, il punto sta proprio qui, siamo di fronte ad una versione arcade con tutto quello che potrebbe conseguirne. Chiaramente ricordiamo il loghetto PEGI 18, ci mancherebbe che un titolo del genere non lo mostri.

Beh, “WarnerBros games” potrebbe farvi sorridere come farvi alzar un sopracciglio, ma magari Other Ocean e NetherRealm Studio, insieme ad un’altra bella immaginetta del tipo “powered by Unreal technology” sono cose che possono addolcirti prima un po’ della pillola, o meglio dire sciroppo, ma andiamo per gradi..

Ed eccoci qui, carichiamo la schermata principale e abbiamo un menù con varie opzioni:

Avvia Partita, Kombat Online, Obiettivi, Classifiche, Guida e Opzioni ed infine Esci dal Gioco.

E’ chiaro che probabilmente solo i veri conoscitori della saga siano i più propensi all’acquisto, ma per i neofiti posso confermare che la modalità Online, Obiettivi e Classifiche Online non erano pane quotidiano per i titoli congregati. Da notare sulla destra una vera e propria macchina da sala giochi, la quale vi mostra quale dei tre titoli state per giocare; basterà fare un “destra/sinistra” con freccia o analog per passare di versione in versione.

La guida, dai caratteri decisamente minimalisti, ci dice un po’ cosa è Mortal Kombat, mostrandoci la barra salute, timer del tempo e anticipandoci che ti scazzotterai con qualcuno sino al momento in cui dovrai finirlo. E’ prevista la personalizzazione della propria configurazione tasti, qualche robetta grafica (di cui s’approfondirà meglio nei prossimi paragrafi) ed i soliti parametri per musica ed effetti.

Ma passiamo alla pratica!

Cominciamo rigorosamente dal primo per goderci tutta l’eventuale escursione qualitativa del susseguirsi dei titoli. Senza alcun convenevole, veniamo quasi subito catapultati verso la scelta personaggio. I personaggi non sono troppi, specie se sei abituato a Tekken Tag, ma dato che tempo addietro giocai a Mortal Kombat Trilogy, la decisione è ricaduta su quel simpaticone d’un ninja di Sub-Zero.

Cominciano le botte

Ok, avevo più o meno visto i tasti ma, a parte la infinita combo sul posto di pugni alti e bassi, non è che sapessi fare molto. Il primo round me lo porto a casa sfruttando decisamente più l’efficienza della ripetizione di mosse che riponendomi nella tecnica. Dopo un po’ scopro che è disponibile la lista delle mosse, che non ti dice verso quale lato è orientata(causando non poche ambiguità), e mi ricordo il punto focale di Mortal Kombat; scanna il tuo nemico per arrivare alla fatality, il resto del combattimento è accessorio. Date le mie due mosse speciali, comincio a pestare un po’ il mio avversario nel secondo round, ma già la cosa sta cambiando.. Venivano parati troppi colpi. Lampo di genio; capisco cosa si intende per modalità arcade, e ci rimango decisamente male. Seguendo l’ideologia “Rubiamo i soldi a chi gioca alla sala giochi con CPU scorrette” abbiamo replicata una situazione scomodissima per il giocatore. Niente da fare, soccombo già ai primi stage. Le due mosse speciali acquisite non sono state determinanti.

Dopo un discreto numero di tentativi deciso di passare al secondo, con una risultante non troppo diversa. Chiaramente cambiano personaggi e arene, l’atmosfera migliora e l’audio diventa un po’ più carino, ma ciò che è successo nel primo episodio si ripeterà nel secondo e nel terzo. Ma almeno nel terzo avremo più varietà data dall’introduzione di Combo, Friendship, Babality e altre finezze che rendono il gioco più divertente: ma queste sono intrinseche al titolo, nessuna novità. Non mi ritengo un giocatore scarso, specie in un titolo che mezzo conoscevo, ma l’approccio non è affatto facile ai primi tocchi e per un neofita è quasi impossibile trarre un po’ di sano divertimento dal gioco in modalità “single player”. Risulta invece divertentissimo il multiplayer offline, attraverso qualche partitina con mio fratello siamo arrivati a divertirci abbastanza, forse perché il comparto delle tecniche era ridotto, quindi il fattore tecnica si basava sul sangue freddo e non solo sulla combinazione di tasti. In ogni caso s’arriverà al momento della fatality e lì, per forza di cose, quattro risate te le fai; prendere in giro un tuo amico mentre lo fai diventare un bambino(una Babality per intenderci) è meglio di guardare freddamente una fatality fatta ad un avversario digitale. Quest’ultima esperienza mi ha divertito più delle tre modalità single player messe insieme; non credo proprio che sia una situazione positiva.

Un multiplayer per corrispondenza

Adesso, provato la modalità giocatore singolo e multigiocatore offline, bisognava partire per la rete; del resto anche all’inizio del gioco vediamo l’immagine che identifica questa risorsa. Peccato che questa risorsa non sia ben implementata. Non saprei cosa balenava nella mente degli sviluppatori quando hanno sviluppato il netcode per questa collection. C’è anche da dire che non sarebbe mai stato il multiplayer dell’anno, ma anche avesse avuto l’occasione di scavarsi una nicchia, dopo averlo provato un po’ di volte, i giocatori assidui della modalità risulteranno una vera e propria specie protetta. Errori di ritardo generalizzati accompagnavano l’esperienza di gioco; e la cosa è poco tollerabile in un piacchiaduro. Chiudiamo inoltre con le classifiche che sostanzialmente non introducono nulla di nuovo, ma in un titolo con così poche sfaccettature, avremo un’amalgama inconsistente di numeri e parole.

Filtri video vs Audio

C’è un merito da attribuire al progetto; la possibilità di applicare o meno un filtro alla grafica di gioco, distinguiamo: Arcade, Dipinto1, Dipinto2 e Fluido. Parlando di filtri è ovvio che si veda un differenza, ma la bontà d’animo sta nel lasciar scegliere al giocatore la facoltà di applicarli o meno, pollice in alto per questo. Certo, le due barre laterali potrebbero risultare fastidiose, ma non bombardiamo inutilmente uno dei pochi punti positivi del titolo.
Parlando invece del comparto audio, ricadiamo nella mediocrità. Dopo qualche giocata, notavo qualcosa di insolito in Scorpion; con una mossa(delle due) avrebbe dovuto dire la famosa frase ” Get Over Here!” ma, purtroppo, ci ritroviamo soltanto con una bella frase troncata. Mi sono chiesto “magari ho sbagliato qualcosa con il download?”, ma controllando online ho notato che il problema è talmente ricorrente da essere proprio una caratteristica del gioco, e non un bug dato da un erroneo download. Questo caso, come altri, non rendono un voto sufficiente all’audio, il quale poteva essere gestito decisamente meglio, o almeno ricopiato interamente.

Conclusioni

Uno sguardo di insieme su questa Mortal Kombat Arcade Kollection non da’ esiti positivi, nè tantomento sufficienti. Il progetto è stato gestito in maniera un po’ grossolana e, de facto, non risulta essere una alternativa attraente per i neofiti alla saga. Avremo dunque una piccolo gruppo di giocatori, di cui un’ulteriore piccola parte, potrebbe rimanerne felice, ma solo perché saranno un pugno di romanticoni nostalgici. Audio bocciatissimo e grafica con qualche opzione da lodare. Potrebbe essere un bel pretesto per passare un pomeriggio insieme commemorando i bei vecchi tempi; un download che fungerà sin troppo poco da collante fra voi e il display. Il successo o meno di questa collezione dipenderà dall’opinione che gli utenti avranno del prezzo; magari il target a cui è indirizzato il titolo si accollerà questo costo.
Patch in previsione? beh, al momento non credo. Ma per giocatori come me, che abbandoneranno prestissimo il titolo, l’upgrade non ci suonerà minimamente interessante.