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Resistance 3

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  1. P@tø~7™
     
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    barlume di speranza. Questo è tutto ciò che resta ai pochi sopravvissuti dopo l’invasione dei Chimera. Il 90 per cento della popolazione è stato spazzato via dal virus, e quello che resta è costretto a vivere in bunker sotterranei, in silenzio, nel buio, lontani da una vita normale. La morte di Nathan Hale nel precedente episodio non è avvenuta invano. Il dottor Malikov ha scoperto una proteina in grado di combattere il virus. Tutto quello che resta da fare è…sopravvivere!

    Capelli…un eroe? No, un uomo!

    E così, dopo l’invasione Chimera avvenuta nel primo capitolo Insomniac, ci ritroviamo ancora una volta, fucile alla mano, a parlare delle storie di Joe Capelli. Resistance 3 è un FPS tradizionale, almeno nelle meccaniche di gioco, ma c’è qualcosa di diverso. Non avremo con noi un esercito di soldati organizzato e pronto alla battaglia, ma ci troveremo all’interno di modesti accampamenti e di piccole comunità umane. L’aria che si respira sin da subito è lontana dai canoni degli shooter come CoD o Battlefield. In Resistance 3 tutti combattono per salvare la pelle e per tentare di ricostruire quello che è andato perso.

    Resistance 3 gioca molto con le ambientazioni e la storia dei personaggi. Sembra quasi di assistere ad un film apocalittico, con sfumature, addirittura, di horror. La storia e la trama che accompagna questo prodotto, avrete capito, gioca un ruolo fondamentale all’interno della produzione ed è proprio questa che cerca di staccare il titolo dai classici FPS. Se da un lato le atmosfere e le location trovano originalità, dall’altro Resistance 3 si aggrappa a meccaniche di gioco canoniche e tradizionali. Non che sia un male: il prodotto fa un saggio utilizzo di tutti gli elementi classici per uno shooter in prima persona, e li inserisce in una cornice carica di tensione.

    Novità!

    Il ritmo di gioco è più lento rispetto al passato, anche se l’elemento action risalterà dopo pochi minuti. Faccia a faccia con i Chimera, otterremo subito un certo feeling con i comandi, anche se non mancano le novità. Tra tutte spicca la ruota delle armi, un particolare sistema che permetterà di switchare in tempo reale tra le 12 che potremo portare con noi durante l’avventura. Se il sistema della “ruota” dovesse risultare un po’ macchinoso e non troppo immediato, fortunatamente avremo la possibilità, grazie al tasto triangolo, di cambiare tra le ultime due armi utilizzate. La possibilità di scegliere tra un vasto numero di armi è certamente una caratteristica che differenzia il prodotto Insomniac da molte altre produzioni in cui, solitamente, non sono più di due le armi da poter portare con sè.

    Altra interessante novità è relativa alla rigenerazione della salute. Il panorama attuale degli FPS prevede degli standard irrinunciabili, come ad esempio, la possibilità di recuperare salute restando al riparo dal fuoco nemico per qualche secondo. Resistance 3 fa omaggio alle produzioni d’altri tempi, inserendo un sistema di health pack disseminati lungo il territorio. Insomma, non basterà stare al riparo per vedere la propria salute ripristinarsi completamente. Questa scelta non è tanto dovuta alla volontà di rendere la campagna più difficoltosa, ma quanto a quella di sottolineare l’aspetto “sopravvivenza”, vera e propria parola chiave dell’avventura di Capelli.

    Altra novità riguarda la possibilità di tracciare i colpi grazie al Bullseye: colpito il nemico per la prima volta, avremo la possibilità di lanciare raffiche di proiettili senza doverci preoccupare della mira. Una sorta di puntamento automatico, insomma! Le armi, inoltre, si aggiorneranno con l’utilizzo e miglioreranno in prestazioni, con un sistema di ranking sottolineato a schermo da varie stellette.

    Atmosfera e grafica

    Come già anticipato in precedenza le ambientazioni giocano un ruolo chiave nell’economia di gioco. Il colpo d’occhio complessivo è buono anche se il reparto grafico, considerando che ci troviamo di fronte ad una esclusiva PS3, poteva certamente essere migliore. Non c’è nulla che spicca in modo particolare: animazioni, texture e modellazione poligonale sono nella media. Gli effetti particellari sono buoni, ma nulla faccia gridare al miracolo in questo senso. Non importa, le atmosfere cinematografiche ricreate dal team riescono a sopperire alla mancanza di qualche dettaglio in sottofondo e ad immedesimare l’utente in quel senso di angoscia che grava sull’umanità o, almeno, su quello che ne rimane.

    Il reparto audio è, invece, molto curato e il doppiaggio italiano non può che soddisfarci. I dialoghi sono credibili sia nelle fasi di gioco più concitate che in quelle secondarie. Da questo punto di vista il brand mantiene la qualità del predecessore già buona e appagante, almeno per quel che riguarda la localizzazione nella nostra lingua.

    Resistere in compagniaSe Resistance 3 risulta soddisfacente per tutti gli amanti del single player, con una storia ben costruita e una longevità di 10 ore circa, anche il reparto multiplayer porta con sé delle piacevoli sorprese. La più evidente è la possibilità di coop in locale tramite schermo condiviso, che permetterà di affrontare la campagna principale con l’ausilio di un amico. Stesso discorso vale per la cooperativa online!

    Le sfide competitive, invece, ricalcano i passi delle produzioni del genere, come ad esempio CoD con tanto di perk e di upgrade alle armi. Da questo punto di vista ravvisiamo anche il netto taglio al numero massimo dei giocatori, ridotto da 60 a 16. Nonostante la riduzione, il comparto multi giocatore rimane solido, affascinante ed estremamente godibile.Ricordiamo che Resistance 3 utilizza il PSN Pass, un codice che permette di abilitare le feature online e di godere a pieno di questo reparto.



    ConclusioniResistance 3 non è un prodotto che vuole ridisegnare completamente il genere. Piuttosto è un titolo che si adagia sulle meccaniche classiche di un FPS odierno, ma aggiunge qualche novità e ripropone qualche caratteristica del passato, come la necessità di pack per rivitalizzare la salute del personaggio. Qualche piccolo amaretto dovrete mandarlo giù per via di un comparto grafico non perfetto, anche se l’atmosfera da Road Movie aiuterà moltissimo l’utente ad immedesimarsi nell’azione di gioco. A dire il vero l’ottima qualità di Resistance 3 sembrava un risultato scontato…e forse era per questo che avremmo voluto vedere il perfect score a tutti i costi. Non è un 10, ma è comunque un must have per tutti gli amanti del brand o degli FPS in generale.
     
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0 replies since 1/11/2011, 14:51   2 views
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