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De Rossi "Capitano? Al momento giusto"

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  1. ~El Mitico~ Dany
     
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    Respinto l'ultimo attacco del City il centrocampista parla del futuro della Roma e della sua certa candidatura come capitano del domani. "Totti? Sicuramente siamo molto diversi, ma siamo sempre andati d'accordo, forse anche per questo" ha dichiarato...
    "Capitan presente adesso? No, penso che ci sarà un momento giusto in cui io erediterò questa fascia". Così il centrocampista della Roma Daniele De Rossi, ospite della trasmissione radiofonica "Io, Chiara e l'oscuro", in onda su RadioDue. "Totti? Sicuramente siamo molto diversi, ma siamo sempre andati d'accordo forse anche per questo. Quello che mi piace è che è un vero romano, è sempre sicuro di sè, carismatico. Sembra quasi di un'altra epoca, spavaldo, con personalità, si porta dentro una luce. A Roma è qualcosa di unico.. E' un po' permaloso, questo è vero. In passato abbiamo litigato, non ci siamo parlati per un po'. Il motivo? Non me lo ricordo, è passato tanto tempo".

    De Rossi è sincero sulle possibilità attuali della Roma: Quest'anno non si vince? Eh, me sa de no. Luis Enrique? Ha delle idee precise, calcistiche e comportamentali, non scende a compromessi. E' uno che ha la sua strada e la percorre dritto per dritto. I nostri stipendi alti? Io credo che sia il mercato che fa i prezzi. Il mercato del calcio muove delle cifre stratosferiche e i calciatori sono i primi attori di questo circo. E' così il calcio, da sempre. So che non è bellissimo dirlo, ma non posso provare un senso di colpa. Ma è anche vero che mi sento fortunato a fare un lavoro del genere".

    Ieri a Trigoria è venuto in visita alla Roma Fabio Capello, attuale ct della nazionale inglese: "Non so se Totti lo ha salutato. Io sono andato a parlarci anche perché è stato una delle persone più importanti della mia carriera professionale. So perdonare? Non nego che prima di essere calciatore ero anti-juventino, odiavo persone che poi, una volta conosciute, mi hanno fatto ricredere, un po' come Lippi, che è stato quasi un padre per me".

    Entrando nel personale De Rossi si racconta: "La nascita di Gaia e il campionato del mondo sono due cose in 2 anni, la felicità la fanno anche le piccole cose, la quotidianità, erano anni positivi. La morte di mio suocero? Ci si chiude in famiglia, con gli amici, che ti parlano di tutto ma non di quello, il lutto lo abbiamo avuto tutti quanti. Ha coinvolto persone che non dovevano essere coinvolte, era complicato gestire questi rapporti al di là

    del mio aspetto pubblico che mi interessava zero. Credo in Dio? A modo mio, so che c'è qualcosa o qualcuno, ma non ho la presunzione di sapere come si chiama o sapere quale è la strada giusta da seguire dopo questo pianeta. I dolori alla base della fine della storia con Tamara? Credo che l'amore finisca, non a tutti, in quel caso non muore nessuno, ci puoi mettere un mese o sei ma si riparte, io ho avuto tante cose, come mia figlia, il lavoro. Ci sono persone che non hanno modi per andare avanti. Il governo Berlusconi? Eravamo arrivati in un momento in cui il cambio era necessario. L'ho mai votato? Io non vado a votare perché non ho una grande considerazione della classe politica".

    Infine De Rossi chiude con il capitolo sogni: "E' personale, extra-calcistico. Il calcio finisce, la vita continua. Il mio sogno è che la mia vita privata continui così. Il sogno calcistico è normale che ce l'abbiamo tutti: Scudetti, Champions League, ma il mio futuro è Gaia".
     
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0 replies since 24/11/2011, 21:06   7 views
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